Norway | Skittentinden | Chapter 5/5
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Ed è così che è arrivato il momento di lasciare le Lyngen alps, per spostarci a sud di Tromso, a Kvaloya.
È la seconda volta per Marco e me nelle Lyngen e, se la prima volta era stata bella, questa ha decisamente superato le aspettative. Un insieme di cose, il gruppo, la neve, il panorama, le montagne intonse, il freddo di un inverno che da noi quasi non abbiamo neanche sentito. Insomma, lasciamo Lyngseidet con tanta soddisfazione e tanta voglia di tornarci l’anno prossimo.
Partiamo con calma, dopo la gita (avventura nel white out) sul Fastdalstinden. Guidiamo per 2h45 sotta una nevicata che non ci ha dato tregua da quando siamo partiti fino all’arrivo. In macchina sono con Gerry e Ali e già fantastichiamo sulla gita di domani. Il meteo da finalmente “sole pieno”, e la nevicata di oggi dovrebbe rendere l’ambiente a dir poco commovente.
La guesthouse dove staremo per due notti è piccola e spartana, ma a 5 minuti di macchina dall’inizio della nostra gita, lo Skittentinden.
Ci svegliamo la mattina con buoni 30cm di neve fresca e con il cielo azzurro. Siamo tutti carichi come delle molle e gasati di vedere un posto nuovo. Le strade sono completamente bianche, coperte da uno strado di neve compatta e ghiaccio che rende mega divertente (o forse meglio dire elettrizzante), anche la guida.
Sci ai piedi ed io inizio a scattare un sacco di foto. Non mi sembra vero, zero tracce e cielo terso. Ahimè però all’inizio della salita le nuvole tornano a nascondere tutto ciò che c’era di bello. Ricontrolliamo il meteo e sembra effettivamente esserci una chiusura fino alle 11. Decidiamo di salire fino al limite della vegetazione, giusto per continuare ad avere qualche riferimento, e di goderci una prima discesa tra gli alberi, che, visibilità a parte, ha comunque regalato delle emozioni!
Ripelliamo questi primi 300 metri in attesa che il sole torni ad essere dei nostri. E, come da previsioni, le nuvole svaniscono ed ecco che ci si staglia davanti il vallone di salita. Non c’è più una nuvola all’orizzonte. Qualcuno davanti a noi sta battendo traccia..e da dietro ringraziamo.
I ragazzi sono entusiasti, ed io pure. Marco non vedeva l’ora di un’altra giornata di sole e con neve fresca da leccarsi i baffi. Il panorama è un po’ diverso dalle Lyngen. Le vette dove siamo noi sono più rocciose ed appuntite, meno panettoni, ma di fronte sono nuovamente dolci e con pendii plaisir.
Guardo verso la nostra cima, totalmente imbiancata dalla neve e dal vento. 26 inversioni è l’unità di misura che ci separa da questa 😉 Questa si rivelerà la gita più lunga e con maggiore dislivello fatta in questa settimana. Le temperature sono belle invernali e, tra la ripellata e qualche inversione fatta non proprio a regola d’arte, le pelli di Dave e Phil smettono di attaccare a tre inversioni dalla nostra meta. Mentre realizziamo che tutto il duck tape che avevamo messo sui bastoni in caso di emergenza è finito, Marco prende gli sci di Dave ed io quelli di Phil, e risaliamo quest’ultimo breve tratto cercando di essere il più leggeri e delicati possibile.
Dalla cima un numero infinito di nuove possibilità di discesa si apre intorno a noi. Si scorge anche Tromso. L’unica cosa non colorata di bianco è il mare. Per il resto, il bianco tipico dell’arredamento scandinavo, ha avuto la meglio anche qui 😉
Ci prepariamo a quella che si prospetta essere una discesa spaziale. Un lungo pendio intorno ai 30 gradi, che sciamo tutto d’un fiato, che ci porta alla fine del primo pezzo. Tutti urliamo di gioia, non ci sembra vero!
Il bello di questa gita è l’ambiente e la sua varietà. A differenza delle altre fatte nei giorni precedenti qui il pendio di salita (e di discesa) dalla strada non si vedeva. Non si vedeva neanche il lago ghiacciato che abbiamo attraversato, e nemmeno l’ultimo stupendo vallone (quello delle 26 inversioni). È stata tutta una sorpresa. E, ciliegina sulla torta dello Skittentinden, tutti i pendii più bassi nel pomeriggio sono esposti ad ovest e dunque ancora in luce. Neve polverosa e contro luce. Da fotografa non potrei desiderare di meglio!
Ci godiamo ogni singola curva, fino alla macchina, alla quale arriviamo sciando sulla strada, tanto è come essere in pista.
Ci sono dei piccoli gruppetti che stanno partendo ora in direzione delle cime più vicine. La Sunset run. Per noi va bene così, non poteva esserci conclusione migliore per una settimana già oltre le aspettative.
L’unica pecca? Non aver visto l’aurora boreale, ma direi che questa possiamo tenercela per l’anno prossimo 😉
English
It’s time to leave the Lyngen alps and move south of Tromso to Kvaloya.
It’s the second time for Marco and me in the Lyngen and, if the first time was good, this one definitely exceeded our expectations. The group, the snow, the panorama, the untouched mountains, the cold of a winter that at home we hardly even felt. We leave Lyngseidet with a lot of satisfaction and a huge desire to come back next year.
After the adventure in the white out on the Fastdalstinden, we set off in the late afternoon. It’s dumping, and we drive for 2h45 under a beautiful and intense snowfall. I’m in the car with Gerry and Ali and we’re already fantasizing about tomorrow’s tour. The weather finally says “full sun”, and today’s snowfall should make the environment even more fascinating.
The guesthouse where we will stay for two nights is small and spartan, but only 5-minute drive from the start of our tour, the Skittentinden.
We wake up in the morning with at least 30cm of fresh snow and blue skies. We are all excited to see a new place. The roads are completely white, covered by a layer of compacted snow and ice that makes driving quite fun (or maybe better to say electrifying).
Skis on and I start taking a lot of photos. It doesn’t seem real, zero tracks and blue skies. Alas, however, at the beginning of the climb the clouds return to hide everything. We double check the weather and it actually seems to be cloudy until 11. We decide to go up until the limit of the tress, just to continue to have some references, and then to enjoy the first descent through the trees which, visibility aside, still gave us some emotions!
We walk up again waiting for the sun to come back. As expected, the clouds vanish and the uphill valley stands out in front of us. There is no longer a cloud on the horizon. Someone in front of us is opening the track.. and from behind we thank them. The lads are thrilled, and so am I. Marco was looking forward to another sunny day with first quality powder. The landscape is a little different from the Lyngen. The peaks where we are are more rocky, not so rounded, but in front of us the other mountains are once again gentles and with pleasant slopes. I look towards our summit, totally whitewashed by snow and wind. 26 kick turns is the unit of measurement that separates us from this 😉 This will be the longest tour and with the greatest elevation gain we made this week.
Temperatures are cold and the glue underneath Phil and Dave’s skins is not working properly anymore. We also had to climb up twice, and some not perfectly executed kick turns didn’t help the “skins situation”. We realize that all the duck-tape we put on the poles in case of emergency is gone, so Marco takes Dave’s skis and I take Phil’s, and we go up this last short section trying to be as light and delicate as we can. From the top a countless number of new descent possibilities open up all around us. We can also see Tromso. The only thing not colored in white is the sea. For the rest, the typical white color of Scandinavian furniture prevailed everywhere 😉
We are getting ready for what will be an amazing descent. A long slope around 30 degrees, that we ski in one breath. We all scream with joy, it doesn’t seem real!
The beauty of this tour is the environment and its variety. Unlike the other tours, made in the previous days, the uphill (and downhill) route was not visible from the road. We couldn’t spot see the frozen lake that we crossed, nor the last gorgeous valley (the one with the 26 kick turns). It was all a surprise. And, cherry on the cake of the Skittentinden, all the lower slopes in the afternoon are facing the sunset. Powder snow and backlight. As a photographer, I couldn’t wish for anything better!
We enjoy every single turn, up to the car, where we get to by skiing on the road, like if it was a piste!
There are some small groups of ski-tourers that are now setting off towards the closest peaks. The sunset run.
We are more than happy with what we did today! There couldn’t have been a better end for a week already beyond expectations.
The only bad thing? We didn’t get to see the northern lights, but I guess we can save this one for next year 😉
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