Una settimana ad Alagna

A metà luglio saremmo dovuti andare ad Alagna per fare il giro delle tre cime con Marta e Saulo. Una data programmata da mesi, pianificata accuratamente affinché tutti e quattro fossimo disponibili. Rifugio prenotato, e loro gasati per la prima esperienza su un 4000.

Ahimè però il meteo non abbiamo potuto prenotarlo e non è stato dalla nostra parte. Morale, uscita rimandata, con il rischio di trovare il ghiacciaio in condizioni meno buone ad agosto, e che, ovviamente, il meteo ci freghi di nuovo.

Poi un messaggio di Matteo, che voleva fare una cresta di roccia e neve, e Marco così gli propone di fare la Signal il giorno successivo all’uscita ripianificata con Marta e Saulo.

Io mi tengo libera per le giornate che seguiranno perché ci terrei a fare anch’io un giro, magari nuovo, con il mio Marco. La lista dei 4000 è ferma dall’anno scorso.

Un messaggio di Luca, responsabile marketing della catena Mira Hotels che ci dice che vorrebbe avere più sportivi all’Alagna Experience Resort e che, come rappresentati di questa categoria, gli farebbe piacere ospitarci. Un organizzazione dell’ultimo momento che si è rivelata vincente ed un hotel che ci ha coccolati alla grande tra una bellissima avventura e l’altra. Probabilmente ci avessimo pensato un attimo di più non saremmo riusciti ad incastrare tutto così bene.

Partiamo sabato, ci incontriamo con i ragazzi. Siamo tutti entusiasti. La Gniffetti è piena di gente. Ci ritagliamo un posto ai tavoli del bar e chiaccheriamo tra un the caldo ed un genepì, parliamo un pò delle nostre vite. Spazi stretti e ambiente montano. Quando ti trovi a condividere delle esperienze così forse ci si sente un po’ più liberi a raccontare di se stessi.

Ci svegliamo alle 4 con dei nuvoloni neri sopra la testa. Le nuvole dovrebbero andarsene con il sorgere del sole, o almeno così dicono le previsioni. C’è vento, patiamo un po’ di freddo sul Corno Nero, ma non appena scesi da questo le nuvole se ne vanno, lasciano spazio ad un cielo azzurro che non fa altro che aumentare ancora di più l’entusiasmo e la felicità per essere lì.

Proseguiamo sulla Ludwigsohe e a seguire per la affilata Parrotspitze. Una bellissima prima esperienza ramponi ai piedi per Marta e Saulo.

Lunedì il tempo non lascia speranza per nulla. Piove, anzi, diluvia. Marco posticipa la sua uscita sulla Signal e noi ce ne stiamo in hotel a riposarci per bene. In altre occasioni, con un sole che spacca le pietre nell’affascinante Valsesia non saremmo rimasti fermi, non ci saremmo riposati, e non avremmo potuto apprezzare così bene tutte le comodità dell’Alagna Resort. Isabelle ha provato a sciogliermi la schiena, trovando “pane per le sue mani” sicure e decise. L’ambiente caldo ed accogliente fa volare la giornata. Osservare la pioggia ed ascoltare il suo ticchettio è rilassante, se fatto da un porto sicuro.

Martedì mattina arriva Matteo. Un ragazzo di 25 anni che studia ingegneria. E’ felicissimo per la sua futura avventura. Io invece rosico un po’ per non aver trovato un compagno di cordata con il quale condividere questa esperienza e che mi consentisse di poter andare con loro. Comunque poco male, faccio un pezzo dell’avvicinamento con Marco e Matteo. Solo 700 dei 2100 metri che li attendono per raggiungere la Capanna Resegotti. Li abbandono al Barba Ferrero. L’aria che si respira è leggera ed allegra ed Andrea, il rifugista, ci fa sorridere con le sue battute. Mentre io torno indietro Marco e Matteo scoprono che quella notte condivideranno la capanna con Luca, Mattia e Stefano, tre giovani ragazzi della guardia di finanza e del soccorso alpino, che si riveleranno un’ottima compagnia in quel bivacco sospeso a 3600 metri. La montagna è bella anche perché ha la magia di unire persone che si conoscono da poche ore, solo per il fatto di condividere la stessa forte passione. 

Scendendo io mi gusto ogni scorcio della Valsesia. E’ selvaggia, verde, da Alagna partono varie vallate. Incredibile come un posto così famoso sia riuscito a conservare così bene la sua integrità e la sua semplicità.

Il centro è piccolo, una strada pedonale la via principale, delle case Valser con il loro tetto di pietra ed il legno invecchiato e bruciato dal sole rendono tutto più accogliente e famigliare.

Tornando in hotel ricevo un messaggio, un bel messaggio, da Chiara, maestra di sci e videomaker. Ci incontreremo poi per un caffè la mattina successiva. Due ore volate, passioni condivise e un futuro che guarda nella stessa direzione.

Marco torna a valle nel tardo pomeriggio del mercoledì, la Signal è stata più lunga ed impegnativa del previsto viste le condizioni in cui era la cresta nella parte alta. Negli ultimi anni Marco ha acquisito una tecnica ma soprattutto un bell’occhio fotografico. Riguardiamo insieme le sue foto, post producendole mi sento un pochino di più come se su quella cresta almeno due tre passi li avessi fatti anch’io.

Il cielo terso della notte ha fatto si che si vedesse fino a Milano. L’alba che ha visto e immortalato era fenomenale. La est del Rosa si incendia.

L’indomani sarà il nostro ultimo giorno ad Alagna. Eravamo partiti con un piano, che poi abbiamo cambiato, ed ora anche l’ultima alternativa, che prevedeva di dormire nuovamente alla Gniffetti mercoledì sera, è saltata in quanto non c’era più neanche un posto disponibile. 

Poco male, Marco ha subito pronto il piano B: lo stesso giro lo faremo in giornata. Non ci sono vie di mezzo, quando partiamo per fare un video l’attrezzatura che abbiamo con noi ed il tempo che ci serve per filmare ci impone un ritmo da “slow and heavy”, ma appena si può ci piace muoverci veloci. Sarà una bella e lunga avventura in giornata, lunga, ma appunto, bella.

Naso del Lyskamm e poi Cresta Sella fino al Lyskamm orientale e discesa dallo stesso.

Erano due anni che Marco mi proponeva la traversata dei Lyskamm ed erano due anni che io tiravo indietro. Un piede dietro l’altro, ma l’idea di avere tanti, tantissimi, metri di vuoto sia a destra che a sinistra, mi intimoriva non poco.

E alla fine domani non solo raggiungeremo la punta orientale, ma poi ci scenderemo pure, dalla cresta più affilata!! Sono elettrizzata all’idea e, ovviamente, anche un po’ tesa. Basta rimandare!

Il piano è di partire non appena apriranno gli impianti da Alagna, alle 7.30. Ci precipitiamo per primi fuori dall’ultima funivia di punta Indren e per primi arriviamo nei pressi della Gniffetti, dove cambiamo assetto e mettiamo i ramponi.

Alle 10 siamo all’attacco del ripido pendio che poi ci porterà in cima al Naso del Lyskamm. Un selfie di vetta per un altro 4000 conquistato insieme e via verso la Cresta Sella. Nel colle tra il Naso e la Cresta becchiamo però un tratto di ghiaccio vivo. In condizioni normali lo avremmo attraversato in pochi minuti. Ora invece ci troviamo a mettere tre chiodi da ghiaccio ed a proseguire con prudenza in questi pochi metri.

In un’ora e tre quarti siamo fuori dalla cresta. Marco adora questi terreni, gli piace la progressione in conserva. La cresta non è difficile ma ci sono ancora dei tratti innevati quindi decidiamo di tenere i ramponi. La cresta è bella e l’arrampicata divertente. L’ambiente spettacolare. Siamo soli. Solo il segno dei graffi dei ramponi nella roccia ci fa capire che molti, prima di noi, hanno goduto della stessa esperienza.

Al termine della cresta pochi metri nevosi per superare la cornice sud e siamo sul versante nord del Lyskamm. Siamo in cima. Ci emozioniamo entrambi. Marco era da tempo che voleva portarmi in cima al Lyskamm ed io era da tanto che forzavo me stessa a rinnegare questa esperienza a causa di timori, che si sono rivelati fasulli, che la mia mente aveva creato.

Da qui si vede benissimo il Cervino. Un panorama di emozioni si srotola davanti ai nostri occhi. Che bello poterle condividere.

Siamo in cima. Insieme. 

14 comments
  1. Sono delle bellissime foto ♥️♥️♥️

    • Grazie mille Leonardo! Siamo felici che siano apprezzate!

  2. Bellissimoooooo e bravissimi, vi seguo da un po’ di mesi e mi auguro di poterVi conoscere magari affrontando con Marco qualche salita…. Siete meravigliosi continuate così

    • Ciao Filippo! Con molto piacere! A presto e buona montagna nel frattempo!

  3. Invidia. Cos’altro provare per chi riesce a godere delle meraviglie che la nostra passione riesce a regalare.
    Grazie di condividere le vostre esperienze
    Buona montagna!

    • ah ah grazie Simone!! Speriamo di poter invogliare più gente ad amare la montagna e a seguire le proprie passioni! Un caro saluto e buone avventure!

    • Sono delle bellissime foto e ,aggiungo bei momenti x voi.
      Ma con i video le viviamo meglio anche noi.
      Morale della favola, mi mancano i vostri video.
      Ciao e a presto.

  4. Mi sono emozionata tantissimo leggendo di questa avventura 😍 paesaggi, come sempre, mozzafiato. Grazie ragazzi perché ogni volta ci regalate la gioia di poter condividere con voi queste esperienze bellissime.

    • ti rispondo così: GIOIA, sempre!!!! Grazie Debora ❤️

  5. Bellissime foto e bellissimo racconto, davvero.

  6. Siete fenomenali. Grazie per farci vedere questi bellissimi luoghi e complimenti per le meravigliose foto.

  7. Bravissimi!
    Vi ho incrociati in funivia, sia al mattino che al rientro,… confermo Alice è bellissima. Anche dopo aver attraversato i Lyskam, senza trucco e senza inganno 😋👏

  8. Foto bellissime. Fate sempre sognare stupende avventure. Grazie davvero.

  9. Foto sempre spettacolari, grandi

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