climbing

  • Ceüse

    Quando ho iniziato a frequentare Marco lui doveva fare una tesina per il corso guide e mi aveva detto: andiamo a Ceüse, mi aiuti a fare un paio di foto, ti porto nella falesia più bella del mondo.

    Questa frase mi è sempre rimasta impressa e, dopo averla vista, come dargli torto. Una scogliera che si erge solitaria a 2000m, lunga un paio di km, con roccia sempre magnifica ed un’estetica unica.

    Sulle sue pareti troviamo alcuni tra i tiri più famosi al mondo. La sua roccia è stata toccata da nomi che hanno segnato il mondo dell’arrampicata. Per raggiungere la falesia c’è un sentiero di circa 4km e 550d+. Ci sono un paio di punti dove salendo si scorge la falesia. Non so quante volte Marco sia stato qui, tantissime considerando che è a poco più di 2h da Oulx. Ora abbiamo deciso di passarci le vacanze, e anche all’ottava volta di fila che percorro questo sentiero, una volta arrivati nei due spot mi è naturale alzare gli occhi verso queste pareti così attraenti, e fotografarle. Stesso posto, tutti i giorni.



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  • Corsica Gran Tour

    Questa volta dalla nostra avventura di 13 giorni in Corsica nell’ottobre dell’anno scorso ne è uscita una miniserie da 7 episodi. Qui li trovate tutti, a breve troverete anche il racconto.. per ora vi lasciamo alle immagini, che già parlano da sole.

    Un po’ di nostalgia nel rivivere questi momenti a distanza di mesi, ma è solo lo stimolo per organizzare la prossima avventura!

    Per chiudere il cerchio, l’ultimo video dovete andarlo a vedere sul nostro canale YouTube!



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  • Grand Capucin | Via degli Svizzeri e O Sole Mio

    È agosto, abbiamo passato entrambi delle ultime settimane piuttosto intense e soddisfacenti lavorativamente parlando, ed ora il desiderio è di andare a fare qualche bel giro insieme, e di mettere le mani sulla roccia. 

    Abbiamo diversi obbiettivi sulla “wish list” ma non tutti fattibili a causa delle previsioni meteo, che si rivelano piuttosto instabili. La prima destinazione che avevamo in mente era la Svizzera. La verità è che è da agosto dell’anno scorso che la puntiamo. Ma l’anno scorso un po’ sempre per il meteo, un po’ perché già appagati dalle vie fatte in val Masino, in Svizzera non ci siamo mai arrivati. E quest’anno finirà uguale, con un cambio direzione verso la Val d’Aosta. 

    Inutile dire che le possibilità in Val d’Aosta siano pressoché infinite, spaziando dall’alta montagna alle vie di roccia, ma Marco ha solo un obelisco in mente, il Grand Capucin. 



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  • Gran Sasso – Meridionalizziamoci

    Finalmente ce l’abbiamo fatta. Siamo andati sul Gran Sasso.

    Era rimasto un sogno nel cassetto, un progetto scritto su un foglio e mai spuntato, ormai dall’autunno 2020. Eravamo pronti a partire ma poi l’abbassamento repentino delle temperature ci aveva fatto desistere.

    Ed eccoci qui, che nel luglio di 3 anni dopo possiamo finalmente caricare la macchina e digitare “Gran Sasso” sul navigatore. Si, Gran Sasso. Primo grande errore perché la navigazione ci porta alla base degli impianti di Campo Imperatore. Un campanello d’allarme mi suona subito in testa, mi sembra di aver visto che il traforo non si dovesse attraversare. Ma ormai è già tardi, siamo già di la, nel versante sbagliato e ad un’altra ora di macchina da Prati di Tivo, la nostra “vera” meta.



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  • TRAVERSATA DELLE 5 DITA | SASSOLUNGO

    Quando Marco mi ha proposto la traversata delle 5 dita ho pensato “Top. Per iniziare la stagione delle vie lunghe una bella giornata plaisir, relativamente vicina a casa. Grado più che divertente, poco avvicinamento, infrasettimanale e lontani dal casino del weekend”. 

    Ma come dovrei ormai aver già imparato da anni, mai sottovalutare le cose. La frase di Marco forse farei bene a tatuamela da qualche parte: “la montagna non ti regala niente”.

    Eh già, perché in seguito a due messaggi a due guide amiche, ed a un rapido sguardo alle previsioni meteo capiremo ben presto (per fortuna prima di uscire di casa, ancora in tempo per metterci sotto una bella termica), che il caldo lo patiremo un altro giorno e che potremmo trovare della neve sul nostro percorso, giusto per rendere la traversata un pelo più frizzante 😉



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  • Val Masino – Spigolo Vinci e Gervasutti

    Cinque giorni liberi ed eccoci che ci ritroviamo a riempire il nostro Caddy con tutta l’attrezzatura ed il cibo necessario. È la settimana che precede ferragosto.

    Partiamo in direzione Val Masino. Per chi non la conoscesse è una vallata che si trova in provincia di Sondrio, alle spalle del famoso Piz Badile e del suo vicino Pizzo Cengalo. Forse vi suonerà il nome Val di Mello. 

    Montagne di granito dalle guglie inquietanti ci circondano non appena arriviamo a Bagni di Masino, dove lasceremo la macchina per la prima avventura.



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  • Via delle Guide – Crozzon di Brenta

    È sabato sera e Matteo, un nostro amico, ci manda una foto dal rifugio Pedrotti, in Brenta. È seduto al tavolo con Elena e Gallo, gestori del rifugio nonché nostri soci d’arrampicata e di avventure. Ci dice che domani andrà a fare la Via delle Guide al Crozzon di Brenta.

    È una via di quasi 1000m di sviluppo, impegnativa non tanto “solo” per il grado quanto perché, nel complesso, per chi l’affronta, si presenta come una giornata decisamente lunga, dove l’attenzione va tenuta alta per parecchie ore. La via è tutta da cercare e spesso, da sosta a sosta, in 40/50 m di tiro, non si trova neanche un chiodo, o forse al massimo uno o due, ad indicarci che, per ora, siamo sulla “retta via”. 

    L’idea ci mette una pulce nell’orecchio, o meglio, la rimette a Marco.



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  • Cassin al Piz Badile

    L’avventura più lunga ed intensa fatta insieme.

    La Cassin al Piz Badile si presenta come un vione di una ventina di tiri per circa 800 metri, sulla sua facciata Nord-Est. Si trova al confine tra Italia e Svizzera. Una delle sei famose North Faces delle Alpi, la penultima ad essere stata scalata da Cassin e soci, nel luglio del 1937.

    Nonostante la facciata nord e la forma imponente ed apparentemente liscia i gradi sembrano, almeno sulla carta, abbordabili, ed ecco che nello stesso instante in cui Marco mi parla del Piz Badile, nasce dentro di me la voglia e la curiosità di salirci.



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  • Fessura Buhl – Val Pradidali

    Era da più di un mese che non facevamo un’avventura insieme, e che io non toccavo roccia. Entrambi nell’ultimo periodo (per fortuna) abbiamo lavorato a bomba, e, nei momenti in cui ci siamo trovati liberi da impegni, il meteo non ci ha mai graziati.

    Morale io fremevo per vivere un’altra avventura insieme, per finire le giornate con le gambe fuse, per quella sensazione di stanchezza sana, nascosta solo da un grande sorriso di soddisfazione.



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  • La nostra prima via in ambiente in alternato – Le Bal des Boucas

    Quando si dice che ogni tanto il piano B sia migliore del piano A. Questa volta in realtà siamo finiti a scegliere il piano D, e che si è rivelato una vera bomba!

    Piano A miseramente fallito in quanto il rifugio doveva ancora aprire, piano B praticamente pronti a partire e notiamo un cambiamento nel meteo che ci lascia poca speranza, piano C, nessuna speranza.

    Ed ecco che controllando nella valle di Monetier Les Bains il sole sembra splendere e la percentuale di possibilità di precipitazioni è finalmente zero.

    Marco ha già in mente che via andare a fare, conosce bene la zona perché dista qualche decina di KM in linea d’aria da casa sua a Oulx. In realtà queste sono proprio le montagne che lui chiama “casa”.



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